La cucina è una delle sezioni fiorite a fianco della letteratura potenziale, quella degli “opifici” dell’Oulipo e dell’Oplepo (Opificio di Letteratura Potenziale – www.oplepo.com); non vi si producono prodotti gastronomici né diverse procedure culinarie, bensì assemblaggi, combinazioni il cui nesso non è necessariamente del gusto e dei sapori, ma anche d’altro genere.
Vengono fuori storie gastronomiche e menu caratterizzati esclusivamente da unicità cromatica, da riferimenti letterari o cinematografici, dal rispetto di regole che non hanno a che fare con la cucina ma con la retorica, non con i fornelli ma con la combinatoria, non con i tempi di cottura ma con la metrica, non grammi ma lipogrammi, non crostacei ma acrostici, non pasticci ma bisticci, non glasse ma glosse, non ossibuchi ma ossimòri.
Onomastica
ONOMASTICA 1. Nomi più o meno noti, legati alla letteratura, all’arte, allo sport allo spettacolo o, comunque, all’attualità, possono facilmente trasformarsi in altri che direttamente li ricalcano o vi si avvicinano con approssimazione. È quello che ha fatto Emanuela Grimalda con questa sua Ricetta pittoresca (in R. Aragona, Sapori della mente, edizioni in riga, Bologna, 2019)
Prendete una Guernica di mare da 7-8 chili. Poi mettete due Demoiselles d’Avignon a bagnomaria in un periodo blu con ninfee e campi di grano. Lasciatele riposare per qualche ora. A parte mescolate due pere di Cézanne, ben mature a due sposi di Chagall, allungando con urlo di Munch e un po’ di Angostura. Rinvenite le Demoiselle d’Avignon e adagiatele così come sono, nude e crude, sulla Guernica che avrete nel frattempo sfilettato e portato a cottura a ferro e fuoco. Aggiungete due Fate Ignoranti mantecate. Servite in elegante piatto da portata Fontana con fiocchi di Burri e salsa di Pollock. A chi piace, una grattata di Parmigianino. Accompagnate con vino in Boccioni, ma attenti a non rendervi una Balla! Ideale per un Dejeuner sur l’erbe. Se dovesse risultare pesante, basta un goccio di Bronzino e un Bacio Perugino.