Il Pamparito di Vignanello, entrato nell’albo nazionale dei pani storici italiani e nell’Arca del Gusto, viene preparato rigorosamente con materie prime del territorio, seguendo l’antica ricetta, tramandata di generazione in generazione. Scopri la ricetta tradizionale.
Come ogni sabato sera, l’appuntamento è fisso: stessi amici, solita ora, si sceglie un buon ristorante per mangiare qualcosa insieme e si prosegue la serata all’insegna del divertimento. Stavolta, la scelta del ristorante si è rivelata una vera e propria scoperta per il nostro palato e non solo! Direzione: ristorante “Il Vicoletto 1563“, a Vignanello. Un delizioso ristorantino, situato tra il palazzo Ruspoli e la Collegiata, rinomato principalmente per la qualità dei suoi piatti e per la cura nella scelta dei prodotti, tutti rigorosamente a km zero. Tra le varie delizie che abbiamo gustato, c’è il Pamparito di Vignanello, un pane speciale che una volta si produceva tradizionalmente a Pasqua, ma oggi è possibile consumare tutto l’anno.
La sua preparazione è profondamente legata alle tradizioni gastronomiche del comune di Vignanello, nella Tuscia, che da sempre si impegna a mantenere intatta questa tradizione.
![pamparito di vignanello](https://mangiare.moondo.info/wp-content/uploads/sites/3/2018/07/il-vicoletto.jpg)
Come si prepara il Pamparito di Vignanello secondo la ricetta tradizionale?
Il pane prodotto è considerato di ottima qualità perché derivato da grani coltivati in un ambiente con specifici fattori geografico – ambientali che caratterizzano il territorio della Tuscia viterbese e dall’impiego di acqua potabile e vino normalmente utilizzato sul territorio. Ecco la ricetta ed il procedimento completo per la preparazione, gentilmente fornito dal proprietario del ristorante Il Vicoletto 1563, Signor Ezio Gnisci.
![pamparito di vignanello](https://mangiare.moondo.info/wp-content/uploads/sites/3/2018/07/il-vicoletto-1.jpg)
Ingredienti per 8 Pampariti da 500 g:
- 3.5 kg di farina tipo 00,
- tra 1,5 e 3,5 % di sale fino, del quantitativo di farina indicato,
- 0,3 /0,6 l di olio extra vergine di oliva di Vignanello,
- 0,25/0,50 l di vino bianco di Vignanello D.o.c.
- 30/50 g di anice,
- 100/120 g di lievito di birra,
- Acqua tiepida q.b. per amalgamare l’impasto,
- 1 uovo di galline allevate a terra.
Non sono ammessi coloranti, conservanti, additivi, materie prime provenienti da prodotti geneticamente modificati, ne dolcificanti di alcun genere. E’ invece consentito l’utilizzo di lievito madre.
![pamparito di vignanello](https://mangiare.moondo.info/wp-content/uploads/sites/3/2018/07/pamparito-di-vignanello.jpg)
Preparazione
Si scioglie il lievito nell’acqua tiepida e si aggiunge tanta farina quanto basta per formare un panetto morbido e consistente. Lo si lascia lievitare per almeno 2/4 ore. Separatamente si amalgamano in ordine: la farina, il sale, l’olio, i semi di anice precedentemente lasciati in ammollo nel vino per almeno una mezz’ora e il vino stesso. Si continua ad impastare il tutto fintanto che il composto non risulti ben amalgamato. A questo punto si unisce l’impasto appena ottenuto al panetto lievitato precedentemente e si lavora il composto a lungo (si allarga con i pugni, si riavvolge su se stesso e si sbatte sul tavolo…) dopodiché far riposare lo stesso, per una mezz’ora.
Si divide l’impasto in porzioni tipo maritozzi, ma allungati alle estremità e si dispongono modellati a forma di panetto, all’interno di una teglia di ferro ben oleata e si lascia lievitare con le dovute accortezze. Quando i panetti sono raddoppiati di volume, si spennellano con l’uovo sbattuto. Si inforna ad una temperatura di circa 230 C°, per circa 40-45 minuti. Al termine della cottura la crosta del Pamparito di Vignanello dovrà presentare una
colorazione ed una lucentezza che ricorda i marroni dei Monti Cimini.