Dall’incontro di due civiltà, quella romana e quella germanica, hanno origine le abitudini alimentari di oggi. Scopriamo le origini della birra, olio e burro, ingredienti che non mancano mai sulle nostre tavole.
Dalla storia alla vita quotidiana: le origini della birra e non solo…
Ci vive in Italia può ben dirsi discendente della civiltà romana. In ambito culinario i cereali, l’olio e il vino tanto cari ai latini, sono i tre alimenti principali che compongono la famosa Dieta Mediterranea, tipica delle nostre terre. Ma un italiano non discende esclusivamente dai romani. Infatti, a causa delle continue invasioni, la nostra cultura è stata influenzata dai popoli stranieri.
In cucina sono stati proprio i “barbari” a farci conoscere gli arrosti, il burro e la birra. E sono tutti cibi che oggi fanno parte della tradizione italiana. Le due culture semplicemente si mescolarono, nonostante le differenze, e divennero qualcosa di nuovo, fino ad arrivare ad oggi.
La cervogia, antenata della birra
Fino a circa il 1200 l’utilizzo del termine “birra” è in un certo senso scorretto: non contenendo il luppolo ed essendo ancora densa e scura, quasi sempre senza schiuma, questa bevanda è meglio definita dalla parola cervogia, la cui etimologia è da ricercare nel nome della dea dell’agricoltura Cerere.
Le prime testimonianze in Europa la fanno risalire all’800 a.C. dove veniva prodotta da alcuni popoli germanici. I Romani descrivono questa bevanda come un “barbaro vino d’orzo”, un prodotto adeguato esclusivamente per popoli, appunto, barbari.
E’ a partire dal Medioevo germanico che la birra inizia ad assomigliare sempre più a quella ben conosciuta oggi. Nel 1270 si inizia ad usare il luppolo, dopo aver scoperto lo sposalizio perfetto con il malto d’orzo.