C'era una voltaPesce spada al pomodoro, tra storia e leggenda

Pesce spada al pomodoro, tra storia e leggenda

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La dignità del pesce cavaliere dona grande dedizione alla sua compagna

Noto fin dall’antichità, il pesce spada è passato alla storia per essere stato inviato a Papa Leone XIII, nel 1896, accompagnato da un poemetto scritto per l’occasione da Diego Vitrioli, latinista e poeta famoso all’epoca. Il poemetto Xiphias  rammenta le suggestioni della pesca al pesce spada nello stretto tra Scilla e Cariddi.
La mitologia greca riporta fino a noi la storia dei Mirmidoni, i coraggiosi guerrieri della Tessaglia, che aspiravano a vendicare l’uccisione del condottiero Achille. Cercano la competizione con i Troiani, ma trovano il rifiuto del combattimento in campo aperto. La rabbia prese il sopravvento e gli intrepidi Mirmidioni si gettano in mare, lasciandosi affogare. 

Teti, la dea marina madre di Achille, li tramuta in pesci i Mirmidoni e, a testimonianza del loro valore, lascia la lunga spada sul muso. Ancora oggi, a testimonianza di ciò, i pescatori, quando ne catturano uno, segnano una doppia croce sulla branchia sinistra, in segno di rispetto e per rimuovere la vendetta dell’equipaggio dallo spada ucciso.
A lungo la pesca del pesce spada venne praticata riandando ai Fenici, unico popolo ad aver eseguito tutti i mestieri di mare. La pesca avveniva su postazioni stabilite, vicine alla costa, attribuite col sorteggio e usufruite a rotazione dagli equipaggi. 

I pescatori che non disponevano di alture sul mare, pescavano con la feluca, che vedeva l’avvistatore sulla cima dell’albero, a scrutare la superficie del mare per individuare l’arrivo del pesce. A pesce avvistato, il pescatore vedetta lanciava un grido, i pescatori si preparavano ad arpionare il pesce con il fariere, lo strumento utilizzato per il colpo, mentre il resto dell’equipaggio raggiungeva il punto indicato. Raggiunto il pesce, l’arma scattava, lo uncinava e lo trascinava sulla barca ancora sofferente e schizzante.

Pesce spada varietà

Il pesce spada, varietà marina apprezzabile per la pesca commerciale è pesce osseo dell’unica specie della famiglia Xiphiidae.
Il pesce spada vive negli oceani, nelle zone tropicali, subtropicali e temperate. Ma anche nel mar Mediterraneo, nel mar Nero, nel mare di Marmara e mar d’Azov. È un tipico pesce pelagico che a volte può raggiungere le coste.

Vive in acque superficiali, ma può scendere fino a 800 metri in acque tra 18 e 22 °C. Quando nuota in superficie fa grandi balzi fuori dall’acqua.
Il pesce spada in autunno si sposta verso sud.

Pesce spada descrizione

Il pesce spada ha il corpo che si restringe nella parte posteriore. La sua caratteristica più nota e che appare è la mascella a forma di spada, schiacciata e pungente, allungata circa 1/3 del corpo. Gli occhi sono grandi. Il corpo appare di colore da grigio a bruno sul dorso, argenteo sui fianchi e incline al bianco sulla pancia.
Il pesce spada risulta uno dei più grandi pesci ossei, la lunghezza può raggiungere i 4,5 m e un peso che può superare i 400 kg. La taglia media si aggira intorno ai 3 metri..

Curiosità sul pesce spada

Nuotatore velocissimo, effettua migrazioni anche su distanze oceaniche. Ha abitudini solitarie ma talvolta lo si ritrova in coppia.
È difficile calcolare l’età del pesce spada, si possono avere indicazioni sulla longevità attraverso i raggi delle pinne. Il pesce spada è considerato un predatore, caccia colpendo le prede con la spada, in particolare attacca sgombri, aringhe, e calamari.

La femmina depone fino a 800.000 uova di circa 2 mm di grandezza e dotate di una goccia d’olio per favorire il galleggiamento. I pesci giovanili hanno entrambe le mascelle allungate, sono presenti scaglie e denti, una sola, lunga pinna dorsale e una sola anale. L’accrescimento è molto veloce, le femmine si accrescono più velocemente dei maschi
Il pesce spada più grande venne pescato in Cile nel 1953, pesava 655 chilogrammi.

Il pesce spada ha una grande importanza per la pesca commerciale, che viene effettuata con reti da circuizione. A livello globale le catture avvengono prevalentemente nel Pacifico nordoccidentale e centro orientale e nel Mediterraneo. Le nazioni che catturano le maggiori quantità di pesce spada sono il Giappone, Stati Uniti, Italia, Spagna, Canada, Corea del sud, Taiwan, Filippine e Messico.
Da sottolineare la particolarità della pesca ad opera dei pescatori sportivi d’altura.

La diffusione internazionale della specie è a basso rischio di estinzione. La popolazione sfruttata in maniera meno accettabile è quella del mar Mediterraneo, soggetta a sovrapesca, che riduce il numero del pescato e la taglia dei pesci spada.
Chiamato anche pesce cavaliere, così denominato, per la dignità che dimostra nel combattimento e per la sua costanza nell’attestare grande dedizione alla sua compagna.  Diventa matto dal dolore quando questa viene arpionata, insegue i suoi assalitori nuotando con la testa fuori dalle acque, ad indicare, in qualche modo, la stessa fine della compagna. 
Il rispetto per il pesce spada è tale da spingere a una cattura meno dolorosa. E’ il cuore del pesce a cedere mentre l’apprezzamento destinatogli in vita lo accompagna anche nella scomparsa.  

Pesce spada in cucina

Il pesce spada ci regala ottime carni, magre, solide e dal gusto delicato, si prestano ad essere impiegate in più modi, messe in commercio appena pescate, congelate oppure inscatolate. Il pesce spada è pregevole piatto tipico siciliano e calabrese, pescato e servito come caratteristica gastronomica. E’ il pesce spada alla ghiotta. In Giappone è usato nella preparazione del teriyaki.

La carne di pesce spada, come quella di altri grossi pesci, contiene alti livelli di metalli pesanti tra cui il mercurio. Questo particolare sconsiglia il consumo abituale e soprattutto devono evitare il consumo bambini e donne in gravidanza.
Un trionfo di sapori mediterranei lo avremo cucinando il pesce spada in umido, immerso in un sugo con pomodori, olive e capperi e chiudendo con il profumo del basilico. Grazie al sapore delicato si può mettere in tavola crudo, marinato o in carpaccio oppure appena scottato come negli involtini di pesce spada al salmoriglio. La salsa, semplicissima, si lega bene, esalta la cottura alla griglia, semplice e gustosa.

Ancora, possiamo prepararlo in umido, in padella, al vino bianco, al vapore, al cartoccio, affumicato o per condire la pasta.

Il pesce spada, con la carne soda e rosata, in cucina diventa alimento ricercato e facile da cucinare in molte altre versioni e modi diversi, per soddisfare i palati più esigenti presentandolo negli antipasti e tra gli aperitivi, tra i primi o i secondi piatti.

Del pesce spada, come del maiale, non si butta via nulla, i primitivi lo appellavano il cuoco degli dei. La carne del pesce spada é utilizzata in mille e più ricette. In particolare la parte molle dell’addome è impiegata per preparare i già nominati involtini, con la testa, per cucinare il sugo per la pasta, e con gli avanzi possiamo cimentarci in una saporita zuppa.

Un suggerimento: accertarsi, al momento dell’acquisto, che si tratti di pesce spada fresco, prendetelo e posatelo in cucina, poi lasciatevi ispirare da ricette come Fette di pesce spada fritto o Pasta fredda con pomodorini gratinati e pesce spada. E andate a scovare le tante ricette che ispireranno il vostro palato.

Durante la cottura non muovete i tranci per evitare di romperli, copriteli di tanto in tanto con il sugo, e ruotate la casseruola per mescolare un po’.

Ricetta pesce spada al pomodoro ingredienti per quattro persone

  • 4 fette di pesce spada abbastanza alte
  • 20 g di capperi sottosale
  • 350 g di pomodori pelati
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 foglie di alloro
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 pezzetto di peperoncino
  • 1 pugno di farina
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
pesce spada al pomodoro
Ricetta pesce spada al pomodoro

Come preparare il pesce spada al pomodoro

Lavate le fette di pesce spada, scolarle e asciugarle con un panno. Infarinate le fette, porle in una capiente padella con abbondante olio e fate rosolare da ambo le parti. Scolarle e adagiarle su carta da cucina per eliminare l’olio in eccesso, salare. A parte, in una teglia, fate rosolare l’aglio e la cipolla tritati finemente nell’olio caldo, aggiungete i pomodori pelati tagliati a pezzi, le foglie di alloro, salate e fate cuocere per ¼ d’ora. Eliminate le foglie di alloro. Ponete le fette di pesce spada nella teglia, spolverate di prezzemolo e peperoncino tritati, unite i capperi dissalati sotto l’acqua corrente, versate il vino e mettete la teglia a cuocere, nel forno preriscaldato a una temperatura di 180°, per 20 minuti. Servite ben caldo.

Racconto del pittore francese Jean Howell

Questa pesca si fa soltanto lungo la costa del faro, dopo la lanterna, vicino al porto di Messina, fino ai dintorni di Scilla. Vi sono otto, dieci o dodici barche destinate a tal uso.  In mezzo a una di esse si alza un lungo albero, in cima al quale un uomo fa da sentinella, e guarda i segnali che gli fanno gli altri uomini, arrampicati sulle rocce della riva o sul castello di Scilla, da dove, osservando il mare quasi perpendicolarmente si vede dove è il grosso pesce che si cerca; l’uomo posto in cima al palo ripete i loro segnali e indica agli uomini che sono nel battello, con grida e termini derivanti dall’antico greco, i giri che fanno i pesci. 

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